IMPLANTOLOGIA
Multitipo elettrosaldata
A differenza delle tecniche tradizionali, ormai codificate ed universalmente in uso da un paio di decenni, l’”implantologia multitipo” permette di effettuare una riabilitazione protesica fissa su impianti in modo da ridurre al minimo il disagio del paziente. Si tratta di impianti che costituiscono una sorta di rivisitazione, in chiave moderna, di fogge e metodologie inventate 50 – 60 anni or sono, ma che si rivelano ancora perfettamente attuali. Analizziamone brevemente insieme le caratteristiche ed i vantaggi:
1. gli impianti sono di vario tipo e foggia (generalmente sono delle viti autofilettanti di vario diametro e lunghezza, ma troviamo anche degli impianti molto sottili, come gli aghi, degli impianti di estensione come le lame personalizzate, e così via). Questo al fine di trovare quello più adatto all’osso del paziente, secondo il principio dell’adattamento dell’impianto al caso e non del caso all’impianto
2. dato che uno dei requisiti fondamentali per ottenere una buona “osteointegrazione” (stretta e tenace adesione con l’osso) è l’immobilità dell’impianto, specialmente nel periodo immediatamente successivo al suo inserimento, questi impianti possono essere subito solidarizzati reciprocamente in modo semplice, rapido, efficace e preciso attraverso un processo di saldatura intraorale
3. e quest’ultimo costiruisce infatti il terzo importante punto di forza di tali impianti. Si tratta della possibilità di unirli reciprocamente mediante immediata saldatura di una barra in titanio che costituisce una sorta di “ingessatura” di tutto il complesso implantare. Questa si ottiene utilizzando una speciale saldatrice che non provoca alcun riscaldamento all’intorno al punto della saldatura.
tutte queste caratteristiche permettono di offrire al paziente una serie di altri vantaggi indiretti come:
a. la possibilità di inserire l’impianto subito dopo l’estrazione, senza i 4 – 7 mesi di guarigione dell’osso
b. non c’è più bisogno dello scollamento della gengiva (intervento a “cielo aperto) potendo preparare la sede ossea ed inserire l’impianto direttamente attraverso la gengiva
c. IL PAZIENTE METTERA’ LO STESSO GIORNO DELL’INTERVENTO LA PROTESI FISSA PROVVISORIA. Infatti nel nostro studio succede routinariamente che un paziente con una dentatura malata ed irrecuperabile, venga sottoposto, nel giro di 2 ore circa, a:
i. Estrazioni
ii. inserimento degli impianti e, se necessario, anche degli innesti di osso
iii. solidarizzazione degli stessi mediante saldatura
iv. presa delle impronte
v. applicazione, di solito nel primo pomeriggio dei denti fissi provvisori.
Tutto ciò significa che egli, A CENA, USERA’ GIÀ I NUOVI DENTI.
Come già accennato per gli impianti tradizionali, anche in questo caso, è importante la corretta e costante igiene orale, preferibilmente da attuare usando lo spazzolino, lo scovolino e l’idropulsore. Anche se, trattandosi di impianti con profili di emergenza minori, presentano meno rischi di perimplantite rispetto ai “root-form”.
1. gli impianti sono di vario tipo e foggia (generalmente sono delle viti autofilettanti di vario diametro e lunghezza, ma troviamo anche degli impianti molto sottili, come gli aghi, degli impianti di estensione come le lame personalizzate, e così via). Questo al fine di trovare quello più adatto all’osso del paziente, secondo il principio dell’adattamento dell’impianto al caso e non del caso all’impianto
2. dato che uno dei requisiti fondamentali per ottenere una buona “osteointegrazione” (stretta e tenace adesione con l’osso) è l’immobilità dell’impianto, specialmente nel periodo immediatamente successivo al suo inserimento, questi impianti possono essere subito solidarizzati reciprocamente in modo semplice, rapido, efficace e preciso attraverso un processo di saldatura intraorale
3. e quest’ultimo costiruisce infatti il terzo importante punto di forza di tali impianti. Si tratta della possibilità di unirli reciprocamente mediante immediata saldatura di una barra in titanio che costituisce una sorta di “ingessatura” di tutto il complesso implantare. Questa si ottiene utilizzando una speciale saldatrice che non provoca alcun riscaldamento all’intorno al punto della saldatura.
tutte queste caratteristiche permettono di offrire al paziente una serie di altri vantaggi indiretti come:
a. la possibilità di inserire l’impianto subito dopo l’estrazione, senza i 4 – 7 mesi di guarigione dell’osso
b. non c’è più bisogno dello scollamento della gengiva (intervento a “cielo aperto) potendo preparare la sede ossea ed inserire l’impianto direttamente attraverso la gengiva
c. IL PAZIENTE METTERA’ LO STESSO GIORNO DELL’INTERVENTO LA PROTESI FISSA PROVVISORIA. Infatti nel nostro studio succede routinariamente che un paziente con una dentatura malata ed irrecuperabile, venga sottoposto, nel giro di 2 ore circa, a:
i. Estrazioni
ii. inserimento degli impianti e, se necessario, anche degli innesti di osso
iii. solidarizzazione degli stessi mediante saldatura
iv. presa delle impronte
v. applicazione, di solito nel primo pomeriggio dei denti fissi provvisori.
Tutto ciò significa che egli, A CENA, USERA’ GIÀ I NUOVI DENTI.
Come già accennato per gli impianti tradizionali, anche in questo caso, è importante la corretta e costante igiene orale, preferibilmente da attuare usando lo spazzolino, lo scovolino e l’idropulsore. Anche se, trattandosi di impianti con profili di emergenza minori, presentano meno rischi di perimplantite rispetto ai “root-form”.