Pur essendo possibile e sufficiente effettuare la stragrande maggioranza degli interventi terapeutici odontoiatrici in anestesia locale, vi sono alcuni casi in cui questo non è possibile per vari motivi:
1. interventi che vanno ad interessare grosse aree anatomiche e/o che debbano raggiungere degli organi situati troppo in profondità dove l’anestetico locale stenta ad arrivare
2. interventi di durata eccessiva
3. pazienti particolarmente emotivi e con un patologico atteggiamento di paura nei confronti del dentista
4. bambini piccoli
5. handicappati
6. pazienti con facilità di stimolo di nausea e vomito all’inserimento di qualcosa di estraneo nel cavo orale
7. desiderio di effettuare più prestazioni nella stessa seduta in modo da accelerare la terapia odontoiatrica (tale richiesta ci viene spesso da manager ed imprenditori provenienti da altre città, specie in caso di interventi di implantologia con riabilitazioni estese)

In tutti questi casi ricorriamo all’anestesia generale, ossia la vera e propria narcosi; il paziente dorme e non si accorge assolutamente di nulla. Al risveglio, dopo un breve controllo di 1 ora, può tornare a casa e riposare tutto il giorno. Al mattino successivo è pronto per riprendere la normale attività lavorativa, magari un po’ gonfio ed indolenzito ma perfettamente in forma.

Per questa prestazione ci avvaliamo di consulenti esterni, specialisti in anestesiologia, che ci affiancano durante tutto l’intervento per qualsiasi evenienza.